“la felicità è reale solo quando condivisa”
non l’ho scritto io, ma un altro,
non lo penso io, io l’ho solo letto..
si direbbe una frase inappuntabile,
io però un paio di punti a quei calzini li darei,
anche senza tessera del supermercato.
Ricomincio a pensare:
“la felicità è reale solo quando condivisa”
mi dico che se la felicità va condivisa
allora anche il dolore è reale, se condiviso
questo pensavo sulle mattonelle blu
condividiamo, mi sento male, mi raccogli?
(però a raccogliermi devi essere proprio tu)
poi mi sono alzata da sola,
ma mi hai portato un bicchiere d’acqua
e ho capito
che la felicità e il dolore
puoi condividerli..e..
grazie, è tanto bello
ma poi la pancia fa male a me…che tu hai già dato.
bhè,un bicchiere d’acqua è un piccolo gesto carino..
è bello condividere lois, non si fa acquistare verità a cosa si vive se si condivide ma si dà un senso a quella bellezza…
io pure ho letto quella frase e la penso, e anche tu di fondo…se no non mi avresti chiesto se avevo 10 euro da investire mercoledi 6..no?
buongiorno.
ma quello è un altro tipo di condivisione.
è accrescimento.
ecco.
(non t’ho convinta eh?)
lois non mi hai convinta, tuttavia sento sotto sotto che non sei convinta nemmeno tu… 😉
faccio un sunto, punto e virgola
mi riferivo a felicità affettive
(d’amicizia/d’amore, familiari per chi ci crede)
felicità e dolori come sensazioni che esistono appieno solo se c’è chi
le vive con noi.
e questo non è propriamente esatto, a vederlo coi miei occhi miopi.
se son felice perchè qualcuno/qualcosa mi rende felice
son felice di mio
se mi fa male la pancia di notte
anche se qualcuno mi porta la pillola
la pancia fa male a me.
il senso è: si è felici e doloranti, nel proprio corpo e nel proprio animo.
che è solo e unico
ma son contenta se il 6 mi accompagnano qui
http://www.casajazz.it/canale.asp?id=833
a vedere un tipo che canta coi giocattoli
🙂
..vorrei poter venire con voi..
malgrado la tua integrazione sono del parere che la felicità vada condivisa per poterla chiamare tale, meno sul dolore….non chiedermi di accompagnarti perchè non ci verrei manco morto
a me me pare che Lois nunn faccia na piega.
Tendo a essere d’accordo con leis (battuta scema:)))
L’unica cosa che mi perpime è: il nome al sentimento, l’avremmo dato da soli, una cosa ha una sua forma per come la sentiamo o perchè chiamiamo quella forma così assieme a un altro? come fa una cosa a essere tale prima di essere condivisa? prima di essere condivisa è una palla informe con un vago sapore.
Vabbè queste erano piippe filosofiche. Dopo di che decisi i nomi io i sentimenti me li riconosco da sola come diceis la lois!
a parte la borsa di yak e nuova marca di sigarette, niente è cambiato… per un terzo. speriamo di costatare lo stesso negli altri 2/3 di famigglia…presto.
e ..lois…l’intestino non lo scegli tu, i sentimenti però sì!
La felicità è un istante così raro che già definirla reale … 🙂
il poterla condividere semmai l’amplifica
Innamoratevi! Se non vi innamorate tutto è morto! Vi dovete innamorare e diventa tutto vivo, si muove tutto, dilapidate la gioia, sperperate l’allegria, siate tristi e taciturni con l’esuberanza, fate soffiare in faccia alla gente la felicità. Per trasmettere la felicità bisogna essere felici. Per trasmettere il dolore bisogna essere felici, siate felici. Dovete patire, stare male, soffrire, non abbiate paura a soffrire, tutto il mondo soffre.
…..diceva Roberto Benigni